Solventi Green per la Rimozione di Vernici Invecchiate
Le vernici sono una componente onnipresente nelle opere policrome, dalle più antiche a quelle più moderne. Esse vengono apposte dall’artista come mano finale affinché lo strato pittorico sia sigillato e protetto dagli agenti esterni con l’ulteriore vantaggio di ottenere un colore pieno e saturo migliorando l’estetica dell’immagine. Come tutti i materiali anche le vernici non sono immuni allo scorrere del tempo, portando alla perdita di elasticità del film, della trasparenza e all’alterazione dei colori e di conseguenza all’opacità, all’ingiallimento e alla difficoltà di lettura del quadro.
La pulitura di tale strato diviene quindi essenziale, rimuovendo lo strato di vernice e sostituendolo con uno nuovo. Per tale operazione vengono comunemente utilizzati solventi organici adeguati al tipo di vernice da rimuovere che, malgrado la loro efficienza, possiedono una certa pericolosità sia ambientale che per la sicurezza dell’operatore.
Dal 2006 L’Europa adotta la normativa REACH (Registration, Evaluation, Authorization and Restriction of chemicals) che stabilisce le procedure per la raccolta e la valutazione delle informazioni sulle proprietà delle sostanze e sui pericoli che derivano da esse, ne consegue che molti prodotti sono stati dichiarati dannosi rispetto alla nuova normativa portando quindi all’esigenza di trovare alternative cosiddette “green” rispetto a prodotti legati a metodi e a caratteristiche del passato. Il termine “green” non è una definizione assoluta, l’unico solvente green è infatti l’acqua, sarebbe più appropriato definire un prodotto più green rispetto ad un altro in quanto esiste sempre una certa percentuale di rischio in ogni sostanza organica. I fattori che si prendono in considerazione per poter nominare un prodotto green riguardano non soltanto i fattori di rischio per la salute e l’ambiente ma anche la sostenibilità relativa all’intero ciclo vitale del materiale dalla produzione allo smaltimento (LCA).
La nostra ricerca si focalizza sulla formulazione di nuovi prodotti ottimizzati per il restauro che facilitino l’operazione di applicazione essendo rispettosi della salute del restauratore e dell’ambiente. In particolare, si vuole testare l’effetto di solventi appartenenti alle famiglie degli acetali e di derivati di altre sostanze provenienti dal mondo dell’agricoltura (appositamente selezionati mediante TEAS e HSP) su vernici naturali (dammar, mastice) e sintetiche (paraloid, retoucher) invecchiate artificialmente. Le operazioni di pulitura saranno controllate tramite analisi colorimetriche e di fluorescenza UV per mezzo di imaging multispettrale al fine di verificare l’effettiva rimozione della vernice con attenzione ai fenomeni di leaching e swelling del legante ad olio della pittura. Infine la presenza di residui sara monitorata mediante FTIR.